A CHE ETA' VA PRESO UN CUCCIOLO DI GATTO BENGALA

Pubblicato il 1 maggio 2023 alle ore 12:42

CUCCIOLI VANNO CONSEGNATI A 60 GIORNI DI VITA E NON OLTRE, AMMENOCHE' NON CI SIA UN ACCORDO PER LA RIPRODUZIONE, in quel caso potrebbe essere che il cucciolo debba rimanere più tempo in allevamento.

" La finestra temporale va rispettata, parola di ANMVI "

Come  riportato dal sito Amnvioggi, le restrizioni COVID 19, devono garantire  la consegna dei cuccioli di cane e gatto perchè il loro inserimento  nella famiglia non deve oltrepassare i 60 giorni di vita, per non creare  problemi di "inserimento."

Ecco cosa riporta il sito della prestigiosa Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani :

Appellandosi  ai compiti in capo al Mipaaf per la tutela del patrimonio cinologico e  felino nazionale, l'ANMVI chiede che siano inequivocabilmente  autorizzati i ritiri e le consegne di cani e gatti di razza ancora fermi  presso gli allevatori. Li stanno aspettando, da oltre due mesi, 12.000  famiglie italiane. Ulteriori ritardi non sono più giustificabili.

E'  diventata urgente la necessità di consegnare o di ritirare i cuccioli  di cani e gatti di razza, che da oltre due mesi attendono di essere  consegnati ai loro proprietari. Con una lettera al Ministro Teresa Bellanova  e alle competenti direzioni del Mipaaf, l'ANMVI ha chiesto che venga  tutelato il patrimonio cinologico e felino nazionale. Le nuove nascite,  iscritte ai rispettivi libri genealogici, rischiano di andare incontro a  problemi di salute e di benessere e sono attese da circa 12mila  famiglie/proprietari italiani. Tale risulta infatti la ragguardevole  consistenza di esemplari stimata dagli allevatori cinofili e felini  italiani.

L'ANMVI chiede che - su tutto il territorio nazionale  -venga inequivocabilmente autorizzata la movimentazione di cuccioli di  cani e gatti di razza, nati da riproduzioni precedenti la pandemia e a  tutt’oggi vincolati alla permanenza presso i loro  allevatori/riproduttori. L'Associazione ritiene che debbano essere  autorizzati per “motivi di salute” e per “necessità”, gli spostamenti, anche fuori regione e in autodichiarazione, da parte di:

- privati cittadini che si rechino con proprio mezzo presso l’allevatore per il ritiro del proprio cucciolo di cane/ gatto;

- allevatori o terzi incaricati verso la famiglia/proprietario per la consegna del cucciolo di cane/gatto;

La nota firmata dal Presidente Marco Melosi, ricorda che il Ministero della Salute fa rientrare fra i “motivi di salute”  in autodichiarazione anche la salute animale. A riprova, i DPCM hanno  sempre considerato i Servizi Veterinari (Cod. Ateco 75) essenziali e  quindi non sospesi.


Si tratta di “esseri senzienti” (cfr.  legislazione pertinente la tutela animale) il cui ritardato affidamento  al proprietario può seriamente nuocere alla loro salute e al loro  benessere.

Oltre alla regolarizzazione del possesso (identificazione  anagrafica- microchip ove obbligatoria) si rende necessario ed urgente:

-  somministrare, senza ulteriori ritardi, le vaccinazioni veterinarie  raccomandate dalla comunità scientifica internazionale, a protezione di  malattie anche di portata zoonosica;

- avviare, senza ulteriori  ritardi, la socializzazione di questi esemplari con persone e consimili  per il loro corretto sviluppo comportamentale, obiettivo conseguibile  con risultati ottimali nei primi 2 mesi di vita;


Si tratta anche  di esemplari di razze pregiate, iscritti ai rispettivi libri  genealogici e ascrivibili al patrimonio cinologico e felino nazionale,  la cui tutela è affidata al Mipaaf. Ulteriori restrizioni alla  movimentazione delle nuove nascite rischia di deprimere ulteriormente le  attività riproduttive, attività che nella cd Fase 1 sono state  responsabilmente interrotte a causa delle restrizioni alla mobilità.

E’  evidente che un infausto perdurare di tali circostanze rischierebbe di  impoverire un patrimonio zootecnico nazionale che vanta posizioni di  eccellenza internazionale, con ricadute negative su tutto l’indotto  economico-produttivo di cui si compone la filiera degli animali da  compagnia (segnatamente dei cani e dei gatti di razza).


Considerato  che le attività di allevamento animale non sono state sospese dai DPCM  adottati in corso di Fase 1, si ritiene che anche le consegne debbano  essere finalmente e coerentemente consentite attraverso un indirizzo  uniforme ai territori per evitare blocchi o respingimenti "a nostro  giudizio non più giustificabili"- conclude il Presidente Melosi.

 

 

Come  ha sempre affermato la nota allevatrice di Gatti Bengala Tonietto Luisa Albachiara, che da ormai vent'anni alleva e studia i suoi esemplari  anche nei comportamenti e ci ha sempre supportato con informazioni  preziosissime circa

IL COMPORTAMENTO DEL GATTO BENGALA, i  cuccioli devono essere consegnate nella loro "finestra temporale  ottimale" , ovvero intorno ai due mesi di vita, dato che oltre questo  periodo , i cuccioli, potrebbero avere problemi di "inserimento". Questo  ovviamente nel rispetto anche delle normative regionali come quella  della Regione Lombardia e Marche che dispongono la consegna a tre mesi  di vita ( quindi fortemente sconsigliato dall'Associazione ANMVI)

 

RIF.: https://www.anmvioggi.it/in-evidenza/69534-esemplari-di-razza-non-piu-giustificabili-ritardi-di-consegna.html

 


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Commenti

emma carey
8 mesi fa

Ciao ,

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emma carey